Incontrai questi suoni ancestrali molti anni fa quando ancora non avevo alcun contatto con la musica in generale. Il suono mi catturò subito era quello di un PanArt; rimasi incantato e affascinato dalle sue curve. Cominciò subito la mia ricerca, pian piano scoprii il nome “HangDrum”.
Note e ritmo, non sapevo nemmeno che cosa fossero precisamente fino a qualche anno fa, mi facevano paura. Eppure ogni cosa ha una propria frequenza, tutto stà nel poterla percepire e soprattutto poterla riconoscere e distinguere.
Il viaggio è cominciato con il djembe il “bongo” o tamburo africano che tradizionalmente viene suonato nella mia città natale durante la manifestazione del Pistoia Blues. Il suono è stato il fedele compagno che ho seguito e mi ha fatto conoscere la musica tradizionale del West Africa dove il tempo acquista tutto un altro senso. Siamo ancora in pochi nel mondo a produrlo.
Per me la svolta è arrivata quando ho incontrato Alessio di HCT, in quanto mi ha mostrato strumenti di alto livello e mi ha dato la possibilità di intravedere dove avrei potuto spingermi.
Così in ogni strumento che faccio ripercorro il viaggio nella musica, le martellate che sferro sono ritmo e le frequenze che cerco nel ferro sono la melodia o meglio il linguaggio che lo strumento sarà in grado di “parlare”.
Ciò che cerco di scolpire in questi strumenti è la possibilità di comunicare non con parole ma con puri suoni.
Onde Sonore
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